Titoli in giallo

venerdì 18 marzo 2016

Cibo e cultura: intervista a Paolo Restani

Paolo Restani e un pianista italiano nato alla Spezia.
Il suo repertorio spazia da Bach ai contemporanei. La predilezione per il periodo del Romanticismo e del '900 lo porta ad affrontare la maggior parte delle Opere di Field, Chopin, Schumann, Brahms, Debussy, Ravel, Strawinsky, Rachmaninov, Casella. La dedizione all'opera di Liszt lo rende uno dei suoi maggiori interpreti.
Oltre alla carriera solistica, si dedica a collaborazioni cameristiche e teatrali. Tra i suoi partners: Carla Fracci, Sylvie Guillelme, Laurent Hilaire, Enrico Maria Salerno, Simona Marchini, Mariano Regillo, Gottfried Wagner. Con Chiara Muti realizza, dal 2007, tre opere originali sulla vita di Mozart, sul rapporto Wagner-Ludwig II e su Rachmaninov-Gogol.

Buongiorno Paolo e grazie per aver accettato di essere ospite di Buonosenzasale blog.
Come sai qui ci occupiamo di alimentazione sana e naturale, perciò le domande verteranno sul cibo e la buona cucina, che comunque, secondo me, è anch'essa una forma d'arte.

1) se dovessi paragonare la musica a un cibo, quale sarebbe e perché?

La musica la paragonerei a una pasta in bianco. É la sensazione che si ha quando si apre uno spartito: c'è già tutto ma solo in potenza.
Infatti il "condimento" cambia a seconda del pensiero e degli stati d'animo di chi la suona e di chi l' ascolta. La musica, come la pasta, va assaggiata. Da solo e con gli altri, per rendersi conto del Feedback, il riscontro.
Bisognerebbe sempre far sentire le cose che si fanno a chi non è del mestiere. Il messaggio nell'arte non deve essere prescritto, non puoi esserci una sola interpretazione. L'importante e che arrivi qualcosa, che passi un'emozione.


2) qual è il tuo piatto preferito?

Non esiste. Anche in questo caso ti rispondo con un paragone musicale.
Un grande musicista diceva che il suo pezzo preferito era quello che stava suonando. Perciò se ho fame mi piace tutto. In genere comunque mangio cose non pesanti ed amo il pesce.


3) quale fra queste situazione preferiresti?
a- una cena a lume di candela in un ristorante sulla Senna a Parigi a base di ostriche crude e champagne con sottofondo di Beethoven al pianoforte a coda.
b- una frittura di pesce appena pescato in un ristorante sul mare in un tiepida serata estiva con sottofondo di musica pop anni ottanta.
c- un thè aromatizzato accompagnato da una fetta di torta alle mele di fronte a un camino acceso in una baita di montagna con un vecchio giradischi che suona canzoni di cantautori italiani.

La prima la escludo. Non mi piacciono le ostriche, sono astemio e se ascolto Beethoven mi concentro su di lui e non mi ricordo del resto.
Della terza situazione non mi piace il caldo eccessivo del cammino e nemmeno l'idea del vecchio giradischi, che quando finisce il disco devi alzarti per andare a sostituirlo.
Scelgo la seconda. Però non mangio fritto. Mi piace la musica pop: I Rem e Shakira, ad esempio. Bello in riva al mare... Poi naturalmente conta molto la compagnia e tanto dipende da quella.

5 commenti:

  1. Bella intervista! Mi piace la metafora della musica "da assaggiare".

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    1. Paolo Restani è un Artista di grandissimo talento

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  2. "Tre cose sono necessarie per un buon pianista: la testa il cuore le dita." Mozart. Restani le ha tutte e tre.

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  3. Ho trovato le risposte di Restani non banali e convincenti: mi sono piaciute. Purtroppo non ho avuto il piacere di sentire questo grande pianista, ma spero che ciò possa accadere presto. Crizia

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